Qualche giorno fa ho visto due tecnici del Comune che guardava i lecci di Via San Giuliano, più croce che delizia per noi che vi abitiamo. Così, secondo il principio “Ogni lasciata è persa”, li ho… aggrediti!
Ho spiegato loro della cappa di smog che le intricate chiome creano sul tratto iniziale della via; delle loro radici che da sempre hanno dissestato i marciapiedi sui quali molti sono caduti; delle loro foglie che cadono in ogni periodo dell’ anno rovinando i nostri giardini e costringendoci a raccolierne a secchiate; della petizione che abbiamo firmato in 120 per il loro taglio e sotituzione; dell’ assurdità della decisione di “trasferirli altrove”, sia perché sono piante vecchie e non sane, sia per i costi, sia per il lavoro gigantesco con blocco del traffico a lungo termine, sia per tutti i cavi che, ormai, scorrono tra le loro radici.
Mentre tentavano di andarsene, inseguiti da me, gentilmente mi hanno spiegato che un tecnico di Milano (perché a Pordenone, di stipendiati per questo, non ce ne sono?) stabilirà se vale la pena strapiantarli, altrimenti li taglieranno.
Siccome correva voce che non ci fossero i soldi per tagliarli, gli ho detto che più di qualcuno nella via, con il permesso del Comune, era disposto a farlo personalmente e a proprie spese, a colpi “de manera e forvese da vide”…
Chi protesta per il taglio è invitato a trascorrere una settimana da noi, sennò “silensio!”.