martedì 18 settembre 2007

Qui doveva fare più largo!

Prime piogge in Via San Giuliano.

Stiamo tornando a casa sul marciapiede, per chi ha il coraggio di spacciarlo per tale: al di là che in qualche punto il passaggio con l’ ombrello aperto- tipico nelle giornate di pioggia…- non è per nulla agevole, poi ci sono buche, rialzi, crepe, tombini affioranti, a cui si aggiungono una serie continua di pozzanghere, alcune delle quali larghe quanto il marciapiede e che ci costringono a scendere in strada, ma nemmeno vicino al bordo, no!, almeno un passo verso la strada, con le auto che sfrecciano, incuranti dell’ acqua che ci buttano addosso. D’ altra parte siamo in torto noi: siamo pedoni e non stiamo sul marciapiede. E perbacco!

Serena, la più piccola, procede saltellando, attenta a non bagnarsi le scarpe, ma anche a non farsi travolgere o a inciampare rovinosamente. E’ molto concentrata…

SDLENG! L’ ombrello va a finire su una cancellata e fa rimbalzare la piccola verso un albero: STUD!

Allora lei torna verso destra, ma RI-SDLENG!, altra cancellata; TONG!, palo della luce a sinistra; SCRRAK!, grattata su recinzione di cemento a destra; DENG!, stavolta è il palo della fermata dell’ autobus, a sinistra…

“Amore- cinguetto io- se continui così quell’ ombrello non arriverà intero a casa!”

La piccola si gira lentamente, stringe gli occhi, mi fissa e poi, giustamente inviperita, sbotta:

“Non è colpa mia! E’ quello che ha disegnato la città che qui doveva fare più largo!”

mercoledì 13 giugno 2007

Arrivano i tecnici

Sono uscita e c' era il tecnico che misurava gli alberi al quale ho spiegato le problematiche. A parte la battuta riferita a quelli contrari al taglio (nessuno abigtate in Via San Giuliano) e cioè che tutti sono ambientalisti a casa degli altri, mi ha confermato inquinamento da gas di scarico, ma mi ha anche detto dell' inquinamento acustico: le foglie e i rami così intrecciati in mezzo alla strada, fanno da cassa sonora alle 3.800 auto che ci passano sotto tutti i santi giorni...

Continuano a chiedermi perché mi accanisca contro gli alberi di Via San Giuliano e il fatto che me lo abbiano chiesto anche un paio di consiglieri, della maggioranza, mi fa capire che che c’ è ancora bisogno di spiegare.

In realtà, però, a parte sottolineare che i marciapiedi sono impraticabili da anni, che molti ci sono inciampati rovinosamente (anche recentemente), che le mamme con i passeggini e le persone in carrozzina devono scendere in strada perché è impossibile procedere in questo che dovrebbe essere uno spazio sicuro e tutelato, che quando piove sei costretto a scendere in strada per le pozze inguadabili, bambini compresi, con le auto che sfrecciano e ti lavano; a parte i metri cubi di foglie che siamo noi a dover scopare tutti i giorni dell’ anno, anche nelle nostre proprietà invase dai rami, per non intasare i tombini e per avere un po’ di decoroso ordine davanti a casa; a parte i gas di scarico che si fermano sotto i rami intrecciati e poi entra nei nostri giardini e polmoni, rami e foglie che danno inquinamento acustico facendo la cassa sonora alle 3.800 auto che giornalmente ci passano sotto…

Dico, a parte ciò, chiaramente dispiacerà tagliare questi alberi che ci stanno esasperando, sì, ma solo per l’ incuria delle amministrazioni che si sono succedute dal momento in cui sono state impiantate e fino alle prime potature “visibili”, poco più di una decina di anni fa. Se fossero state curate con antiparassitari, potate regolarmente e domate da subito, anche nella radici (non me ne intendo…), magari non saremmo arrivati a questo punto.

E le famiglie di Via San Giuliano, a cui appartengono i 120 firmatari della petizione per il taglio e la sostituzione di queste piante, non sono responsabili dell’ incuria altrui…

sabato 12 maggio 2007

Ma i giornali cosa scrivono?

Mi trovo obbligata a scrivere l’ ennesima lettera su Via San Giuliano, ferita in più punti da quanto scritto su questo giornale sabato. Intanto i lecci non “abbracciano” via San Giuliano, ma la soffocano con il gas di scarico di 3.800 auto al giorno che si ferma sotto le fronde, che hanno formato un tunnel, e che poi viene veicolato verso terra, verso i giardini, verso i polmoni di chi ci abita. Non sono “alcuni” i residenti a favore del taglio, ma 120 firmatari della petizione del 17 maggio 2005 che proponeva il taglio e la sostituzione con altra pianta compatibile con i lavori di riqualificazione: in caso contrario, ci ritroveremo con i marciapiedi disastrati, pericolosi per i pedoni e impraticabili da carrozzine, passeggini e ombrelli aperti: situazione in cui ci troviamo da almeno 10 anni! Quelli che si oppongono al taglio dovrebbero tapparsi la bocca e poi fare un salto qui da noi, a tapparsi anche il naso e, magari, a tirarsi su le maniche per scopare le quantità incredibili di foglie che scendono sempre, in qualsiasi perido dell’ anno; a non riuscire ad entrare nei cortiliquando piove forte perché i tombini tappati rendono la strada un fiume. Senza calcolare le foglie e ghiande che impediscono la crescita di erba e fiori nei giardini privati dove i rami di queste piante si affacciano in gran quantità. E gli operatori passano di qui ogni due settimane, se va bene…

E non crediate di farci sentire in colpa, dato che le persone e la loro salute non sono sostituibili: le piante dannose sì.

Io sono ambientalista da un pezzo: faccio raccolta differenziata fin dal primo posizionamento delle campane, circa 15 anni fa, se non di più; raccolgo l’ umido in una concimaia chiusa da quando ho un giardino mio; ho i pannelli solari; risparmio sul consumo dell’ acqua e non solo in estate; faccio centinaia di km all’ anno in bici per andare a lavorare, a fare la spesa, nei cimiteri, a messa, a trovare parenti,…, e ho abituato le mie figlie a fare lo stesso; mio marito usa un motorino solo perché ha più km da fare. Essere “verde” è una qualità dell’ animo e dell’ intelligenza, non un’ apparenza politica; è buon senso non superficialità.

Ricordo che il signor Sindaco s’ è impegnato davanti a una sala piena di gente ad attuare il nuovo o il vecchio progetto, tra l’ altro meno costoso di “soli” 250.000,00 euro!, entrambi comprendenti il NECESSARIO taglio dei lecci.

Non mi fate arrabbiare…


giovedì 26 aprile 2007

Riunione in Circoscrizione

Per chi non c’ era, giovedì scorso, alla riunione della Circoscrizione di Borgomeduna, farò un riassunto su via San Giuliano, argomento affrontato solo dopo mia specifica richiesta.

Il Sindaco, dopo aver ammesso che è tutta colpa sua e che avrebbe dovuto prendere in mano la situazione un anno e mezzo fa (come dargli torto?) ha assicurato che entro maggio il nuovo progetto sarà presentato, a settembre ci sarà il bando e a gennaio 2008 i lavori partiranno. Certo, siccome la ciclabile non sarebbe in regola, il Sindaco ha detto che è meglio non farla (come dargli torto?); il progetto costa solo 250.000,00 euro in più e allora ha detto che se per maggio il progetto nuovo non ci sarà, attuerà quello vecchio, con un ritardo di solo un paio d’ anni, così risparmiamo (come dargli torto?)…

Nel frattempo noi continueremo a respirare la nube tossica sotto le fresche fronde, a scopare quintali di foglie perché non si mettono a potare degli alberi che, tanto, saranno tagliati tra qualche mese (come dargli torto?).

Solo che non avremo la pista ciclabile che per una strada percorsa da 3.800 auto al giorno sembrerebbe necessaria (come darMI torto?); senza calcolare che le strade dovrebbero essere sacrificate, dati i danni ambientali delle auto, a favore delle piste ciclabili e dei marciapiedi (come darMI torto?). Ora, siccome giusto un anno fa l’ Amministrazione aveva cercato la ditta per tagliare gli alberi, sarebbe il caso che intanto li tagliassero subito: almeno respireremo meglio e i tombini rimarrebbero liberi e puliti in caso di temporali (come darMI torto?). E poi stiamo all’ occhio, perché metà maggio è alle porte e settembre arriva in un lampo e se se la tempistica non viene rispettata, stavolta m’ inquieto: COME DARMI TORTO?

mercoledì 7 marzo 2007

Tombini sottodimensionati?

Posted by Picasa

Dire che dopo 5 minuti, 5, di pioggia forte (la prima dopo settimane), i marciapiedi di Via San Giuliano erano impraticabili, costellati di pozze e rigagnoli insidiosi e che in 10 metri di percorso sei già stata lavata da capo a piedi dalle dedine e decine di auto e camion che passano sulle pozzanghere della strada sarebbe davvero troppo facile.Così come far notare che i tombini di Via Nuova di Corva, apparentemente puliti, non scolavano per niente, trasformando il loro avvallamento in pozza.

Per cui sposto l’ attenzione sul cortile, appena fatto, della scuola “E. De Amicis”, Via Udine. Per accedere alle entrate dell’ edificio si devono fare due guadi che per profondità a e soprattutto, larghezza i bimbi non riescono nemmeno a saltare: anche qui, come sulla ciclabile (poi rimediata: tutte le cose nuove, in realtà, sono una serie di rattoppi, qui in zona…), i tombini sono sottodimensionati.

Spero, poi, che venga preso in considerazione al più presto il relativo “giardino”, habitat perfetto per il Mostro della Palude!, un acquitrino enorme che lascia fango per giorni, dopo.

Grazie.

Glorianna Presot- PN

lunedì 5 febbraio 2007

Il blocco delle auto

Io sono assolutamente certa che il blocco delle auto come viene gestito a Pordenone è uguale che in altre città con le medesime caratteristiche, ma ritengo che non serva a molto, non solo per l’ abbattimento delle polveie sottili, ma soprattutto per la mentalità dei pordenonesi.

Lasciare correre tutte le auto nelle ore di punta e fermarle solo quando sarebbero ferme comunque, o poche sarebbero in moto, non mi pare risolutivo, tantopiù in una zona ristretta della città. Nella mia via non ho notato alcuna differenza, eppure abito in Via San Giuliano, a sì e no un km. e mezzo dal centro.

Se il blocco fosse totale e dalle 8 alle 18, ad esempio, almeno per i residenti, questi sarebbero “costretti” a prendere in considerazione l’ esistenza delle due ruote a pedali (detta anche bicicletta) e del fatto che nelle scarpe hanno due piedi che, muovendo in sincrono, ti portano ovunque, soprattutto quando “ovunque” è 1- 2 km. lontano.

E siccome se piove possono usare l’ auto, va da sé che userebbero quelle strane cose solo col bel tempo.

E’ una questione di abitudine, ve lo dico io che faccio una media di 7-10 km al giorno da anni e, nonostante automobilisti maleducati, pedoni che ti tagliano la strada e vigili distratti, sono ancora bella viva e temprata, tempratissima…!