giovedì 31 gennaio 2008

Quanti anni hanno i lecci e i pini marittimi?

Quando stamane ho sentito il rumore delle seghe sui lecci non ho provato sollievo, ma nausea.

I pini marittimi della seconda parte di Via San Giuliano e del Ponte di Adamo ed Eva saranno tagliati, anche quelli sani, eppure non impedirebbero l’ ampliamento dei marciapiedi in quanto sono verso il fosso, non verso la strada; inoltre i marciapiedi adiacenti sono rovinati da tempo e incuria, ma non mi pare ne siano le piante direttamente responsabili; non so se hanno più di sessant’ anni come quelli che senza colpo ferire sono stati tagliati (davvero erano malati?) in Via Rivierasca…

Provo nausea per la confusione per questi lecci che solo disagi portano e che hanno 38 anni, non sono un monumento storico; per chi in mala fede continua a dire che solo metà degli abitanti di Via San Giuliano è favorevole; per i consiglieri che hanno con tanta superficialità sconfessato il Sindaco che falsamente hanno appoggiato per garantirsi la “careguta”; per un Sidaco che ha mentito a sé, ai consiglieri e soprattutto ai cittadini quando si è impegnato al taglio in prima persona. Provo nausea per chi continua a non pensare agli abitanti e usano gli alberi per rimestare gli equilibri; per chi dice “… non si preoccupi che intanto facciamo così e poi piano piano questi alberi verranno giù lo stesso…”; per chi ci ha dato degli strumentalizzati; per chi manca di rispetto verso la nostra salute, la nostra sicurezza, la nostra tranquillità.

Provo nausea per quelli che non seguono il consiglio dei nostri veci: “Prima de parlar, tasi…”

martedì 29 gennaio 2008

L'amministrazione invita i cittadini di Via San Giuliano

Io c’ ero alla riunione a Borgomeduna per Via San Giuliano, ho visto l’ esasperazione nutrita da anni di noncuranza quasi continua da parte delle amministrazioni comunali; l’ ho sentita negli interventi di rabbia trattenuta dall’ educazione e poi esplosa all’ intervento dell’ unico non firmatario della petizione (120 firme!) di tre anni fa tra gli abitanti della via, il consigliere comunale Bianchini. Sono certa del suo genuino impegno, tantopiù che abita distante dagli alberi! Ma non accetto che mi dica che siamo strumentalizzati da chi vuole il taglio degli alberi, dato che chi lo vuole siamo noi!

Ho sentito il disagio di gente che ha il proprio cortile spaccato o non può aprire il cacello a causa delle radici: poi arriva la multa per divieto di sosta perché il figlio ha dovuto parcheggiare l’ auto fuori!

Capisco chi non ne può più di raccogliere chili e chili di foglie e ghiande tutti i giorni dell’ anno; chi ha un giardino dove non cresce l’ erba per lo stesso motivo, ma deve togliere le piantine che nascono dalle infestanti ghiande; chi non può avere una recinzione dignitosa perché non può né tenerla pulita, né ridipingerla da anni; chi ha piante magari anche di un certo pregio tutti appiccicose per una sostanza mellosa che secernono questi lecci; chi non sopporta più le lampade della strada tutte sporche; chi deve respirare l’ aria lurida trattenuta dalle fronde; chi ha i rami che gli arrivano sulle finestre; chi ha le grondaie sempre piene di foglie e ghiande; chi non ne può più delle caditoie subito ostruite alle prime piogge che creano pericolose e vaste pozzanghere; chi non vede il sole; chi non capisce perché deve tagliare i rami se sporgono nella proprietà altrui e deve subire l’ invasione di queste piante nella propria.

Certo, i marciapiedi saranno allargati, ma non dalle recinzioni al tronco, bensì dal tronco alla strada: quindi che ci serve? Non passo ora con l’ ombrello aperto, non passerò dopo. Le radici solleveranno anche i nuovi marciapiedi. Di fronte a casa mia ci sono 2 alberi che hanno le radici alte: dovranno tagliarle perché il marciapiedi sarà di 10 centimetri d’ altezza. Saranno stabili? E quante sono nella stessa situazione, dato che hanno smantellato il manto solo intorno ad un alberello?

E il consigliere Conficoni, per convincerci, cos’ ha detto? Che lui abita di fronte alle celle mortuarie e non gli fa piacere, ma mica le fa togliere? Davanti a tali attinenti considerazioni, la mia mite vicina di casa ha brandito il bastone, ma poi ha cambiato idea.

Purtroppo…

Un progetto che costerà circa 700.000,00 euro pensato intorno agli alberi, invece che intorno alle persone, ai loro disagi alla loro salute, e che costerà molto di più proprio per questo.

Ho detto all’ Assessore Mazzer che quando gli alberi solleveranno di nuovo il massetto e l’ Amministrazione non sarà la stessa, andrò a bussare alle porte e alle tasche di chi ha realizzato questo progetto e di chi, come il Sindaco e lui stesso, hanno detto più volte che la soluzione migliore e più saggia è il taglio di tutti gli alberi.

Anche perché così l’ allargamento dei marciapiedi, senza alberi, consentirebbe un passaggio promisquo alle bici. Di verde ce n’ è già tanto, e ben curato, nei nostri giardini…