martedì 19 febbraio 2008

MI RITORNA IN MENTE...

Qualche giorno fa, colloquiando amabilmente con un “vecchio” DemoCardiniano, m’è venuto in mente quello che mi ha raccontato una mia anziana vicina…

Circa18 anni fa Cardin e un paio di Assessori, chiamati dagli abitanti di Via San Giuliano, oltre ad aver capito che i camion non potevano più passare di là, avevano anche deciso di RIFARE I MARCIAPIEDI: lavoro già all’ epoca ritenuto necessario… Hanno scaricato una gran quantità di “mattonelle” (credo porfido) nella bassura di fronte alla Santissima. Bene. Dopo cinque anni circa e strati di erbacce che le ricoprivano, sono state riportate via. Nel frattempo è stata costruita la passerella di Via Rivierasca, impraticabile dopo due soli anni…

Quando poi mi è stato riferito l’ energico intervento di Cardin, senior, al consiglio in difesa dei “miei” lecci, m’ è venuto in mente che circa 4 anni fa, proprio lui propose il taglio dei tigli delle scuole elementari “Gabelli”, quelli sì memoria collettiva di generazioni!

E questo non perché fossero malati, invadessero le proprietà private, dessero problemi ai cittadini, rendessero impraticabili i marciapiedi, … No!

Solo perché riteneva un ottimo progetto costruire un garage sotterraneo (no dico, un garage sotterraneo!) sotto la scuola elementare… Ma davvero non se lo ricorda nessuno?

Io sì, perché mi ricordo che all’ epoca avevo scritto su “Il Gazzettino” che mi sarei legata ai tigli se solo ci avessero provato…

Glorianna Presot

mercoledì 13 febbraio 2008

IL SINDACO BOLZONELLO SI ASTIENE E IN TRE CAMBIANO POSIZIONE

IL VOTO CHE GLI ABITANTI DI VIA SAN GIULIANO NON DIMENTICHERANNO:

Se il voto fosse stato fatto ad inizio seduta i lecci di via San Giuliano non avrebbero avuto scampo. Difficile capire se la costanza del gruppo del Fiume che ha voluto andare sino in fondo è stata una tattica perstremare gli avversari, oppure un caso. Fatto sta che l'anima ambientalista, ma soprattutto lo sfinimento che ha indotto una decina di consiglieri (quasi tutti a favore del taglio) ad andarsene a casa prima dicontare le schedeè stata determinate per salvare gli alberi. Il sindaco si è astenuto (era per il taglio, ma non ha votato contro un progetto approvato in giunta) e tre consiglieri del Fiume hanno cambiato posizione.
Il risultato. Hanno votato il progetto predisposto dalla giunta (prevede il mantenimento dei lecci) 19 consiglieri. Come 19 sono gli alberi che si salvano.
Hanno votato contro 11 rappresentanti, mentre due si sono astenuti.
Gli astenuti.Il sindaco Sergio Bolzonello e il presidente del consiglio Vincenzo Romor, hanno preferito astenersi.
A favore del mantenimento degli alberi. Hanno votato: Fabio Babuin, Tiziana Battistel, Nisco Bernardi, Giulia Bevilacqua, Mario Bianchini, Giovanni Boz, Piervincenzo Di Terlizi, Giovanni Franchin, Maria Giordana Panegos, Ado Scaini e Paolo Taiariol, tutti del Fiume. Si sono aggiunti Orazio Cantiello (gruppo misto), Francesca Cardin (Vivo Pn), Daniele Caufin (Lega), Nicola Conficoni (Ds), Walter Manzon (Ds), Monia Giacomini (Sinistra), Marcello Passoni (Ds), Mara Piccin (Lega).

Per l'abbattimento. Salvatore Averna (Vivo Pn), Flora Bomben (Margherita), Matteo Bozzer (Margherita), Gianantonio Collaoni (Fiume), Alessandro Corazza (Fiume), Calogero Lo Pipero (Margherita), Giuseppe Pedicini (Fi), Alvaro Piccinin (Fi), Francesco Ribetti (An), Elio Rossetto (Margherita), Bruno Zille (Vivo Pn).

Assenti.Andrea Cabibbo, Francesco Giannelli, Matteo Rizzato, Pietro Tropeano (ha scelto di non votare pur essendo rimasto in aula), Giuseppe Verdichizzi e Santina Zannier (tutti Forza Italia), Elena Coiro (An), Emanuele Loperfido (An) e Raffaella Powell (Fiume).
(ldf) liberamente tratto da IL GAZZETTINO 13 febbraio 2008

martedì 12 febbraio 2008

...e bravi i consiglieri...

Lecci/persone= 1-0
Per carità, viva la democrazia, ma quando alla fine della riunione a Borgomeduna sui lecci, alla quale GLI ABITANTI DELLA VIA SONO STATI INVITATI PER DIRE LA LORO (per la TERZA VOLTA) SUL TAGLIO DEGLI ALBERI E IL PROGETTO (tanto per ricordarlo...), ho detto all' assessore Mazzer che ce la stavano menando da anni, ormai, mi ha detto: "Ma no, dai, Glorianna! Non dire così!".
No, dovrei dire di peggio, non a Lei, Assessore, favorevole all' inevitabile buon senso, ma a certi altri politicantuncoli che l' unico legno che vogliono vedere tagliato è quello per costruire le "caregute" a cui sono attaccati col Bostik!
Lo direi al Bolzo che si era impegnato con noi in prima persona: ma manca troppo alle prossime elezioni e lui, come molti che lo circondano, politici di lungo, dannatamente lungo, corso, spera che la gente dimentichi.
E purtroppo la gente dimentica.
Io no...
Glorianna Presot

lunedì 11 febbraio 2008

Zona di rifugio per pantegane...

Sta per cominiciare il Consiglio Comunale che deciderà la sorte dei cittadini di Via San Giuliano, perché è di questo che si tratta, non di alberi: di gente, di persone.

Comunque vada, io non mollo e comincerò anche sull’ altro fronte, quello del verde dimenticato, quello che c’ è dietro Vicolo San Giuliano e Via Amman, compresa la “roia” usata come fogna…

Forse c’ era già, ma stamane ho notato sulla recinzione del mio vicino di casa un piccolo cartello bianco che indica questa come zona di caccia di riserva del Comune di Pordenone, e, meglio, ZONA DI RIFUGIO.

Di che? Di pantegane lunghe un braccio?!

Vedremo…

Glorianna Presot

Mozione del Sindaco in Consiglio Comunale

N. 17 MOZIONE
OGGETTO: ATTO DI INDIRIZZO DEL CONSIGLIO COMUNALE IN MERITO ALLA RIQUALIFICAZIONE DI VIA SAN GIULIANO.
Premesso che:
- l’Amministrazione Comunale, nell’ambito dei lavori di moderazione del traffico e messa in
sicurezza dei percorsi pedonali, intende provvedere alla riqualificazione di Via San Giuliano in
quanto:
a) i marciapiedi si presentano in pessimo stato di conservazione con evidenti segni di degrado
causa la vetustà , soprattutto intorno ai tronchi delle alberature esistenti, dove gli apparati radicali hanno in modo consistente sollevato la pavimentazione creando anche notevoli dislivelli con conseguente pericolo ed intralcio alla circolazione pedonale, i pedoni sono costretti in alcuni punti a camminare sulla carreggiata;
b) la strada è interessata da intenso traffico veicolare nelle due direzioni di marcia.
c) la folta chioma sempreverde dei lecci, oltre ad invadere gli spazi verdi privati ed entrare in
contatto con le piante ivi presenti, fa da “tappo” all’arieggiamento della strada e nel sottochioma si forma un notevole ristagno di fumi di scarico, che creano una cappa di smog percettibile
olfattivamente e visibilmente;
Considerato:
- Che le varie ipotesi progettuali presentate in questi anni non hanno trovato condivisione, né
da parte della popolazione pordenonese, né da parte dei rappresentati politici;
- Che tre sono allo stato le possibilità di intervento e precisamente:

SOLUZIONE A
1. mantenimento dell’attuale stato viario e pedonale e dell’attuale alberatura di lecci ,
con esclusione di quelli malati o di intralcio alle opere;
2. la realizzazione di aiuole in terreno vegetale alla base delle alberature di leccio da
mantenere costituite dalla posa in opera di una fascia larga di cm 90 di cubetti di
porfido dello spessore di cm 6 posati su sottostante sottofondo in terreno vegetale,
opportunamente stesi a quota costante con il resto della pavimentazione, per
consentire il passaggio ai pedoni e comunque ai disabili su sedia a ruote;
3. restringimento della sede stradale a 7,00 metri per tutto il tratto interessato,
mantenendo le due corsie di marcia
4. realizzazione di nuovi marciapiedi in porfido;
5. realizzazione di nuovo impianto di illuminazione pubblica;

SOLUZIONE B
1. l’abbattimento di tutta l’alberatura viaria presente;
2. restringimento della sede stradale a 7,00 metri per tutto il tratto interessato,
mantenendo le due corsie di marcia
3. realizzazione di nuovi marciapiedi e pista ciclo-pedonale sul lato Noncello;
4. inserimento di aiuole a verde ed arbusti;
5. realizzazione di nuovo impianto di illuminazione pubblica;

SOLUZIONE C
1 abbattimento di tutti i lecci presenti nel lato sud-est e quelli malati e di intralcio alle
opere;
2. un senso unico permanente con corsia di larghezza minima di m. 5,50,.
3. realizzazione di nuovi marciapiedi e di una pista ciclo-pedonale sul lato Noncello
4. realizzazione di nuovo impianto di illuminazione pubblica.

Ritenuto di adottare una decisione che abbia la più ampia condivisione da parte del
Consiglio comunale,
I N V I T A
Il Consiglio comunale ad esprimere un parere in merito alle tre ipotesi progettuali sopra illustrate.
Pordenone 5 febbraio 2008
IL SINDACO Sergio Bolzonello

giovedì 7 febbraio 2008

Dagli ex Consiglieri di Circoscrizione

Al Sindaco di Pordenone Sig. Sergio Bolzonello


e p.c. alla Giunta, al Consiglio Comunale, ai mezzi Stampa


Oggetto: Riqualificazione di Via San Giuliano.


Siamo dei Consiglieri di Circoscrizione di Borgomeduna “congelati”, da sempre interessati al nostro Borgo. Dai primi di gennaio ci è stata tolta la possibilità di esprimere le nostri opinioni, tramite gli organismi nei quali siamo stati democraticamente eletti, ma ad oggi ci sentiamo ancora in debito nei confronti dei nostri elettori. Ringraziamo questa Amministrazione per lo stanziamento di € 725.000, una cifra significativa rispetto al passato. Da oltre 15 anni la Circoscrizione ha sollecitato la riqualificazione di via San Giuliano, dato che l' abbandono e il dissesto del marciapiede sono molto pericolosi. Per ben due progetti, l'Amministrazione ha recepito i nostri suggerimenti, ma un dilemma da alcuni mesi fa discutere gli amministratori: è opportuno oppure no, tagliare i Lecci, posti nelle vicinanze dell'incrocio centrale di Borgomeduna?

Il 23 gennaio l'assessorato competente si è presentato difronte ai cittadini con un terzo progetto.

Diversi sono i motivi che noi suggeriamo nell’opera di riqualificazione di Via San Giuliano, che già nell'assemblea pubblica del 19/04/2007 sono stati resi noti al Sindaco e alla Giunta:

1 - La manutenzione degli alberi, nel caso si mantengano, risulta onerosa e deve essere prevista la potatura ogni 3 anni, la pulitura dei tombini della fognatura, il riposizionamento dei blocchetti di porfido ogni volta che verranno sconnessi dalle radici.

2 - Attualmente diversi sono i disagi dei cittadini: pareti sporche, smog fermo, grondaie intasate, foglie all’interno delle proprietà, mura di proprietà sconnesse, tutti danni che l'Amministrazione rimborserà?

3 -Il regolamento d’igiene, recentemente approvato, prevede il taglio al limite del confine.

5 - La strada deve prevedere una continuità di progetto con la futura rotonda di Borgomeduna.

PERTANTO

Invitiamo l'Amministrazione a cogliere la forza della sussidiarietà nella progettazione di questa strada e a recepire le indicazioni della Popolazione:

  • Nel progetto presentato non si garantisce i percorsi per gli utenti “deboli”: pedoni, carrozzine e ciclisti sono molto penalizzati e non sono messi in sicurezza; suggeriamo di ridisegnare i marciapiedi con dimensioni e quote adeguate, senza ostacoli o alberi.

  • Tagliare i Lecci, visto il forte disagio che creano, e piantumare nuove aree più lontane dalle abitazioni.

  • Predisporre il parcheggio della zona del Tinti con un collegamento pedonale nell'area Uberco, come previsto nel Piano Regolatore.

  • Salvaguardare l'impianto della fontana storica nel vicolo A.Amman.

Certi che con questo documento contribuiamo con delle indicazioni utili all'Amministrazione porgiamo Cordiali saluti.

Pordenone, 4 febbraio 2007

IN FEDE

Bonazza Marco, Bertoni Giancarlo, Feletto Giordano, Farinella Rolando,Cornacchia Adalberto, Gaspardo Luigi, Facchin Andrea, Bortolin Catalina, Santarossa Giacomo, Cordenons Andrea, Elisabetta Pajer, Martino Gregorio.

Dignità per la Via e i suoi abitanti

E vogliamo parlare di illuminazione? Avete visto in che condizione sono i bei palloni doppi della Via San Giuliano? Luridi di quella resina appiccicosa. Nemmeno quello è un aspetto dignitoso per chi se li ritrova davanti a casa.

La pulizia e l’ ordine sono diritti ai quali i cittadini di questa via hanno rinunciato da anni o hanno faticato molto più che altrove per mantenerli.

VOGLIO capire chi non sapendo e non vivendo qui teme per gli alberi, ma VORREI che ogni tanto il bene comune fosse considerato primariamente relativo alle persone…

superpippo

mercoledì 6 febbraio 2008

Di dubbio in dubbio...

Sperando che non diranno che gli 8 lecci malati sono stati abbattutti per colpa della gente di Via San Giuliano, mi viene spontanea un’ osservazione, percorrendo la via: sembra una bocca sdentata! 2 lecci qua, 2 lecci là abbattutti e quelli rimasti un po’ pendono verso le proprietà private, un po’ verso la strada, alcuni sono troppo vicini tra loro,...

Ora, tra l’ altro, si vedono molto meglio i marciapiedi disastrati e così tanto sollevati che c’ è da chiedersi come riusciranno a rifarli tenedoli ad un’ altezza di 10 centimetri dal livello della strada.

Dovranno tagliare le radici, rischiando di compromettere la stabilità stessa della pianta, senza calcolare l’ agonia lunga, inutile e crudele…

Superpippo

martedì 5 febbraio 2008

Prima di parlare...

…e poi scusate, eh? Ma l’ avete vista la petizione? Son quasi 3 anni che è stata presentata, a quanto pare seguendo le indicazioni del Sindaco stesso che aveva chiesto di farla sottoscrivere SOLO degli abitanti della zona, sennò non aveva senso; eppure continuano a dire che la gente di Via San Giuliano non è d’ accordo nel tagliare gli alberi, anzi: il 50% sono favorevoli al mantenimento!

Volete i nomi? La Cardin jr. (che ha anche detto che quegli alberi sono dei monumenti perché hanno 70 anni: ma per cortesia! Lei un indiscutibile monumento cittadino di 70 anni ce l’ ha in casa: forse si confonde…); e Conficoni, per il quale si può parlare di mala fede, dato che glielo hanno urlato alla riunione per la presentazione del “progetto beffa” che non solo i presenti (comunque numerosi e imbufaliti) erano favorevoli e che rappresentavano anche gli altri firmatari.

S’ è scaldata perfino la mite signora Gina che ha brandito il bastone e lo ha invitato ad andare a pulirle il cortile tutti i giorni e ad aprirle il cancello bloccato dalle radici!

E lui ha continuato a dire che il 50% sono contro il taglio. Bene: fuori le altre 120 firme, allora!

Glorianna Presot

lunedì 4 febbraio 2008

c'erano prima i lecci o le recinzioni?

Rispetto a quanto ho letto sul Gazzettino e che è stato riportato su questo spazio (Coden), vorrei precisare che i lecci non hanno 50 anni, ma 38, e che quasi tutte le abitazioni e le recinzioni c’ erano prima di loro e non il contrario: non sono state loro a disturbare la crescita degli alberi. Anche la gente, molta, c’ era già e ha cominciato ad aver a che fare con i disagi da leccio molto presto: son più di 15 anni che ininterrottamente si chiede una soluzione. Son più di 15 anni che i marciapiedi sono dissestati. Solo 12 anni fa, cioè dopo 26 anni di incuria, c’ è stata la prima potatura seria e, se non erro, anche una passata con “medicinali” adatti. Anche la strada c’ era già ed era trafficata anche 30- 40 anni fa. C’ era già, purtroppo, anche un’ Amministrazione miope, almeno nel suo reparto Lavori Pubblici, che ha piantato delle querce troppo vicine tra loro e lungo una strada di città centrale, neanche di periferia, in un periodo dove si poteva solo immaginare lo svuluppo di fabbricati e traffico e aumento di abitanti per la spinta industriale ed economica del tempo.

E la gente di Via San Giuliano deve pagare la miopia di un tempo e la miopia anche di adesso? E davvero i lecci si sono “Ammastellati”? Qui come al Governo centrale, nella particellazione di sedie e idee, basta davvero un Mastella che “sceglie la famiglia” e pochi lecci per far cascare tutto? E la gente di Via San Giuliano dev’ essere colpevolizzata, quando alle spalle del Borgo, verso il Noncello, c’ è tanto spazio verde, intricato, sterpizzato e panteganizzato e che secondo le regole del Comune nemmeno dovrebbe esserci? Uno spazio dove dalle case private piovono acque reflue direttamente nella “roia” che va al Noncello…

Magari cominceremo a parlare anche del retro di Via Amman e di Vicolo San Giuliano. Non si sa mai…

Superpippo

venerdì 1 febbraio 2008

Le radici dei lecci spaccano la giunta

Gli alberi a Pordenone
Non tutti gli alberi si accontentano di fare gli alberi. Prendete i platani, sono convinti di avere l'appalto della vigilanza stradale e guai ai malcapitati che tentano di uscire dalla carreggiata: li aspettano sul bordo fermi come macigni e li arrestano senza neanche fare verbale. Sarà per il portamento impettito o per la chioma a lacrima che i cipressi si atteggiano a chierichetti, fatto sta che si sono accaparrati il monopolio dell'ultimo saluto e non c'è verso per altri concorrenti. L'ulivo, si sa, oltre a vantare virtù culinarie, è un albero intellettuale; si è dato alla politica e la sua immagine campeggia nelle insegne di chi compete per la guida del Paese. Il leccio, invece, è un albero che fa solo l'albero, non ha ambizioni extravegetali. Preferisce vivere nei boschi e nei campi, lontano da polvere e chiasso, ma, se lo piantano in città, attecchisce e cresce anche lì. Pretende solo di fare il suo mestiere di sempreverde con polmoni di quercia. Spandere ombra, fare il cambio di foglie e bacche quando gli va, mettere radici senza impacci. È quello che fanno i lecci del quartiere San Giuliano da cinquant'anni ed è quello che continuerebbero a fare volentieri per altri cinquanta. Sennonchè si sono accorti di dare fastidio, loro, i lecci, un po' a tutti: a chi ha alzato le recinzioni e i muri che soffocano le chiome in alto e a chi ha posato i marciapiedi che li comprimono sotto; si sentono in colpa quando leggono che le loro radici hanno spaccato non solo il selciato, ma anche i banchi dell'assemblea dove si governa la città. Così hanno preso una decisione. Niente manfrine ecologiste, patetici di dibattiti sull'ambiente, comitati pro-giardinaggio, soprattutto niente strumentalizzazioni politiche. Sono dignitosi loro, i lecci, e vogliono stare alla larga da quelle beghe. Quindi, bando alle chiacchiere, alle terapie di mantenimento dei sani e al ricovero in discarica dei malati. Salute o non salute, se non possono fare quello per cui sono nati, un taglio netto e amen. Questo chiedono tutti i lecci di San Giuliano, compresi gli otto che, proprio in queste ore, sono scossi dai brividi delle motoseghe. E un'altra cosa. Che le loro spoglie, se possibile, vengano disperse lì accanto, nella giungla cresciuta attorno al Noncello. Non si sa mai, nell'altra vita.
( di Giorgio Coden liberamente tratto da Il Gazzettino 1 febbraio 2008)