lunedì 4 febbraio 2008

c'erano prima i lecci o le recinzioni?

Rispetto a quanto ho letto sul Gazzettino e che è stato riportato su questo spazio (Coden), vorrei precisare che i lecci non hanno 50 anni, ma 38, e che quasi tutte le abitazioni e le recinzioni c’ erano prima di loro e non il contrario: non sono state loro a disturbare la crescita degli alberi. Anche la gente, molta, c’ era già e ha cominciato ad aver a che fare con i disagi da leccio molto presto: son più di 15 anni che ininterrottamente si chiede una soluzione. Son più di 15 anni che i marciapiedi sono dissestati. Solo 12 anni fa, cioè dopo 26 anni di incuria, c’ è stata la prima potatura seria e, se non erro, anche una passata con “medicinali” adatti. Anche la strada c’ era già ed era trafficata anche 30- 40 anni fa. C’ era già, purtroppo, anche un’ Amministrazione miope, almeno nel suo reparto Lavori Pubblici, che ha piantato delle querce troppo vicine tra loro e lungo una strada di città centrale, neanche di periferia, in un periodo dove si poteva solo immaginare lo svuluppo di fabbricati e traffico e aumento di abitanti per la spinta industriale ed economica del tempo.

E la gente di Via San Giuliano deve pagare la miopia di un tempo e la miopia anche di adesso? E davvero i lecci si sono “Ammastellati”? Qui come al Governo centrale, nella particellazione di sedie e idee, basta davvero un Mastella che “sceglie la famiglia” e pochi lecci per far cascare tutto? E la gente di Via San Giuliano dev’ essere colpevolizzata, quando alle spalle del Borgo, verso il Noncello, c’ è tanto spazio verde, intricato, sterpizzato e panteganizzato e che secondo le regole del Comune nemmeno dovrebbe esserci? Uno spazio dove dalle case private piovono acque reflue direttamente nella “roia” che va al Noncello…

Magari cominceremo a parlare anche del retro di Via Amman e di Vicolo San Giuliano. Non si sa mai…

Superpippo

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